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🇬🇧

 

When the Echo Fades
A chronicle of “GC Mirage (The Loss of Memories)” by Giulio Risi

 

From the very first bars of GC Mirage (The Loss of Memories) – Sketch 3, the piano ascends like a hesitant breath. This piece, taken from the album Seven Sketches of Loss (Compositions for Piano and Holograms), a finalist in the A Music for Piano City 2025 competition, marks a turning point in Giulio Risi’s art.

 

At the crossroads of classical and gospel, Risi shapes a dialogue between nostalgia and hope, embodied in the image of a brother, GC, gone yet still present. The composer shares: “GC believed in life after death. When he passed, as if to walk beside him, I tried to embrace his vision, imagining a song of angels rising as he knocked on heaven’s door. That song became GC Mirage.”

 

The piece unfolds in two movements: first the raw awareness of loss, a simple motif, repeated, already fractured; then the intimate construction of a memory, a musical prayer addressed to absence. Risi does not attempt to fill the void but to chart its contours, in the piano’s tremors and the suspended chords that withstand silence.

 

What strikes the listener is this double emptiness evoked by the artist: the loss of a brother and the slow disappearance of the memories only he carried. GC Mirage thus sketches the gradual fading of intimate images, as if each note were trying to hold on to the instant before they vanish.

 

In two minutes a small cathedral of memory rises, sober, intense, luminous in its restraint. Risi avoids the grand gesture, offering instead an attentive listening, a delicate face to face with what remains after absence. A work as intimate as it is universal.

 

 

🇮🇹

 

Quando svanisce l’eco. 

Cronaca di “GC Mirage (The Loss of Memories)”, di Giulio Risi 

 

 

Fin dalle prime battute di GC Mirage (The Loss of Memories) – Sketch 3, il pianoforte si alza come un respiro incerto, consapevole di non trovarsi piĂą in un territorio del tutto familiare. Questo brano, tratto dall’album Seven Sketches of Loss (Compositions for Piano and Holograms), finalista del concorso A Music for Piano City 2025, segna una svolta nell’arte di Giulio Risi. 

 

All’incrocio tra classica e gospel, Risi costruisce un dialogo tra nostalgia e speranza, incarnato nell’immagine di un fratello, GC, scomparso ma ancora presente. Il compositore racconta: « GC credeva nella vita dopo la morte, alla sua scomparsa, come per camminargli accanto, ho cercato di abbracciare la sua idea, immaginando un canto d’angeli che si innalza mentre bussa alle porte del cielo. Quel canto è divenuto GC Mirage».

 

Il brano sviluppa un’emozione in due atti: prima la consapevolezza nuda della perdita (un motivo semplice, ripreso, giĂ  incrinato) poi la costruzione intima di un ricordo, una preghiera musicale rivolta a un’assenza. 

 

Risi non tenta di colmare il vuoto, ma di tracciarne la mappa, nei meandri del pianoforte, negli accordi sospesi che resistono al silenzio. 

Ciò che colpisce è questo doppio vuoto evocato dall’artista: la perdita del fratello e la lenta scomparsa dei ricordi che condividevano. 

 

GC Mirage disegna così il progressivo dissolversi delle immagini intime, come se ogni nota cercasse di trattenere l’istante prima della sparizione. In due minuti si erge una piccola cattedrale della memoria: sobria, intensa, luminosa nella sua compostezza.Più che cercare la grandiosità del gesto, Risi invita a un ascolto attento, a un delicato faccia a faccia con ciò che rimane quando comincia l’assenza.